Non avere paura

Non avere paura

Perché siamo paralizzati dalla paura?

Perché abbiamo paura di essere derisi, paura di essere allontanati, paura di ricevere un “no” come risposta, paura di fallire, paura di essere troppo vecchi, troppo giovani, troppo inesperti, paura di sembrare stupidi e la lista potrebbe continuare per pagine e pagine e riempire volumi e volumi, un po’ come i decimali del pi greco.

Certo, la paura può avere una base di realtà, ma di solito è solo una piccola parte della storia, che sembra molto più grande o rilevante di quanto non sia in realtà, un po’ come l’immagine distorta dell’ombra dell’albero che sembra un mostro delle tenebre.

Aristotele sulla paura

Intanto dovremmo affrontare la paura analizzandola.

Iniziamo con il definirla, poi separiamo la preoccupazione legata al fare una cosa nuova, dal terrore immotivato di uscire dalla zona di comfort (faccio sempre le stesse cose e resto al sicuro).

Per fare questo dobbiamo letteralmente sbriciolare la paura, cercando di dividere in piccole parti anche l’obiettivo che vogliamo raggiungere. In pratica una volta diviso in tanti piccoli mattoncini, anche la paura collegata sarà stata divisa in pezzi più piccoli e gestibili. Lo scopo è suddividere il grande piano a cui stiamo mirando in tanti piccoli passi più facili e gestibili, in modo che la sfide siano più piccole e affrontabili. Tante piccole sfide, fanno un grande obiettivo.

Anaïs Nin sulla Paura

Il cervello umano è programmato per assicurarci un certo grado di sicurezza e se facciamo qualcosa che va al di là di quanto abbiamo già sperimentato, allora entra in modalità difensiva. Ora, a meno di non voler imparare a volare senza paracadute, nella maggior parte dei casi non dovremmo rischiare la vita… Quindi cerchiamo di separare la realtà dall’aspettativa del fallimento, che non è detto che debba accadere.

Cerchiamo di pensare ad un’esperienza di cui avevamo paura, ma che si è risolta positivamente, ad esempio un esame superato, un viaggio in aereo, una conversazione con una persona sconosciuta che è stata particolarmente piacevole, la telefonata che non volevamo fare…. E rendiamoci conto che l’evento negativo che temiamo possa accadere non deve necessariamente realizzarsi. Dobbiamo focalizzarci sulla visione finale e non sugli ostacoli che potremmo, forse, incontrare.

E ad ogni passo compiuto, una festa per te. Per mantenere la motivazione sempre alta.

Il pensiero positivo aiuta: visualizzare il risultato finale, anziché tutto quello che potrebbe andare male, è un gran bel modo di mettersi nella prospettiva giusta.

La paura è un’emozione così potente da oscurare tutto il resto, le priorità e la logica. In realtà, la paura è un’illusione, qualcosa che non esiste a livello materiale, non si può toccare e non si può vedere. Esiste nella nostra testa e si manifesta attraverso le nostre azioni. Siamo noi a darle vita, agendo attraverso la frustrazione, la rabbia o la disperazione che determina. La meditazione aiuta a ridurre l’ansia e ci mette in uno stato di maggiore consapevolezza.

Sebbene il ruolo della paura, quella sana, sia di tenerci al sicuro, vivere nella paura di cambiare e progredire, invece, non ci aiuta.

Dischiudere nuove possibilità, nuovi scenari e migliorare le nostre prospettive di future, sono l’essenza stessa della vita. Quindi, così come la paura è parte di noi, coltiviamo anche il coraggio. Il coraggio di vivere e soprattutto il coraggio di decidere come gestire la nostra vita e dove dirigere il nostro futuro.

Keep calm 🙂

Il nemico è la paura. Mahatma Gandhi

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